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Fumetto e disabilità: l’inclusione attraverso la matita

Un fumetto ci aiuta a sognare e a dare corpo alla nostra immaginazione, a qualsiasi età. È uno strumento potente che genera un’incredibile lista di emozioni: amore, speranza, interesse, curiosità, spensieratezza, gioia, ma anche tristezza e nostalgia.

Allo stesso modo, il fumetto può diventare esempio di equità sociale, essere un richiamo culturale alla modernità sociale per una comunità più inclusiva e aperta alla diversità.

Fumetto e disabilità: binomio possibile

E senza neanche farlo apposta, nelle ultime settimane il mondo del fumetto ha dato prova di un forte interesse per tematiche riguardanti la Disabilità Positiva. Tra valori quali integrazione, comunità e rispetto per il diverso, il fumetto ha fatto emergere quanto la matita sia una spada intellettuale capace di arrivare a più persone possibili con estrema semplicità.

È il caso, ad esempio, di Topolino Magazine e del papero disabile Ray. Oppure di Cartoon Able, il cartone animato per disabili approdato finalmente in tv. O ancora Rebibbia Quarantine di Zerocalcare, ora accessibile anche nella Lingua Italiana dei Segni. Proviamo a guardarli uno per uno.

Topolino Magazine e il papero disabile Ray

Topolino Magazine ha dedicato diverse storie a Ray, un papero disabile creato dallo sceneggiatore Roberto Gagnor e dal disegnatore Claudio Sciarrone. Un duo che ha permesso di realizzare un personaggio autonomo e non caratterizzante unicamente per la sua disabilità.

“Volevo inserirlo in un mondo di persone diverse da lui, che però hanno delle passioni e degli interessi – ha spiegato Gagnor ad Ability Channel -. E ho pensato che fosse bello parlare finalmente di disabilità in una chiave diversa dal solito. Volevo farla diventare una caratteristica che c’è nella quotidianità, senza spiegare o raccontare troppo”.

Insomma, la disabilità esiste, fatevene una ragione. E non per questo deve essere un’accezione da estremizzare in concetti angelici o eroici.

Zerocalcare, “Rebibbia Quarantine” e la diffusione della LIS

Con Zerocalcare ci troviamo in una situazione diversa. Il fumettista, infatti, non ha disegnato qualcosa per le persone disabili, ma si è comunque ritrovato coinvolto in una tematica molto attiva nella nostra società: la salvaguardia, il rispetto e il riconoscimento della LIS, la Lingua dei Segni Italiana. 

I suoi corti di Rebibbia Quarantine, infatti, attualmente in onda su Propaganda Live, hanno acceso persino la curiosità della comunità delle persone sorde, che hanno trovato in Double Effect un interlocutore preciso. Grazie a questa realtà, di fatto, le puntate della serie animata di Michele Rech ora saranno tradotte anche in LIS.

“Non mi ero mai posto il problema – ha raccontato il fumettista sui social  – , ma soprattutto non mi ero mai reso conto di quanta gente riguardasse, a giudicare dal numero di messaggi ricevuti. La questione sarebbe rimasta a livello di amara presa di coscienza se non fosse che un sacco di gente si è attivata autonomamente e mi ha proposto un sacco di cose”.

rebibbia quarantine in lis di zerocalcare

Caroon Able: i cartoni animati per disabili sbarcano in tv

Prima Lampadino e Caramella erano personaggi di volumi illustrati dedicati ai bambini disabili, ora sono ufficialmente approdati in tv, precisamente su Rai yoyo e Rai Play, con una serie tutta loro. Uno sforzo, quello compiuto da PuntiDiVista, che conferma ancora di più l’esigenza di prodotti che siano rivolti a target ben definiti.

“Parliamo di un unico cartone in cui ci sono dei codici comunicativi che permettono a questi bambini, anche a quelli normodotati, di vederlo insieme – spiegarono gli ideatori su Ability Channel -. Il messaggio è la disabilità non è un limite, si supera perché si può fare tutto. In qualche modo il bambino che ha una disabilità si sente rappresentato. Gli dà la gioia di essere protagonista”.

lampadino e caramella di cartoon able
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Coronavirus: l’informazione è tornata al centro della società (anche per i disabili)

Il nuovo Coronavirus ha fatto riscoprire la centralità dell’informazione e della comunicazione. A tutti. Anche alle persone disabili. Ed è un fattore di grande speranza per il nostro mondo, che deve aiutarci a consapevolizzare il ruolo nevralgico che fanno giornalisti e organi di stampa vari. Alcune ricerche ci aiutano a capire meglio questo fenomeno.

Informazioni sul Coronavirus: com’è cambiato il pubblico?

Aggiornamenti e informazioni sul nuovo virus si rincorrono ogni giorno, persino ogni ora. Siamo di fronte a una dimensione totalmente nuova per il pubblico, che si trova costretta a canalizzare la massima attenzione su ciò che ruota attorno la pandemia. In questo senso, dunque, il mondo della comunicazione che impatto ha avuto nelle vite di tutti noi?

Sicuramente, benevolo. E alcuni dati di fine febbraio di Havas Media ci confermano che gli strumenti dell’informazione sono risultati necessari all’interno della nostra quarantena, fin dall’inizio.

Basti pensare che, ad esempio, secondo le statistiche, gli ascolti televisivi del 22-23 febbraio hanno registrato un aumento del 3,5%, con più spettatori (+1,4%) che hanno guardato la televisione per più tempo (+2,1% minuti spesi). E anche i programmi d’informazione hanno subito un cambiamento positivo: +40% per il TG5; +18% per il TG1; +37% per TgLa7; + 24% per Non è l’Arena.

Persino i canali all news ne hanno tratto giovamento: +132% per Tgcom24; +146% per Rai News 24; +213% per Sky TG24.

Ma non è tutto qui. Una ricerca successiva di Havas Media, infatti, ha indagato lo stile dei consumatori al tempo del Coronavirus, notando come la tv sia diventata uno strumento necessario, e non solo per le news (46%). Segue, poi, l’ascolto della radio, anche continuativamente nel tempo (25%). Infine, è aumentato l’acquisto di magazine, abbonamenti e libri online (33%).

Coronavirus FAQ, anche per le persone disabili

Il Coronavirus in Italia ha cambiato non solo il modo in cui percepiamo l’informazione, ma anche come essa è pensata. Il periodo storico attuale ci ha messo di fronte all’esigenza di pensare costantemente alla società anche in base a categorie ben precise, come quella delle persone disabili.

In questa dinamica, quindi, è diventata pressoché indispensabile la diffusione di comunicazioni verticali, indirizzate a una precisa fascia di popolazione, così da non abbandonarle nell’oblio. Questa è una metodologia atta (anche) a rammentare l’esistenza di una collettività fatta di diversità che vanno tutelate.

Anche le autorità competenti si sono mosse in materia tempestiva per tutelare il diritto all’informazione per le persone disabili. Ricordiamo, ad esempio, la pagina Coronavirus FAQ sempre aggiornata. E, ovviamente, c’è chi anche con il proprio lavoro quotidiano cerca di sbrogliare il bandolo della matassa informativa: come l’approfondimento di Ability Channel sul DL Cura Italia per disabili.

Insomma, quando tutto ciò sarà finito, non dimentichiamoci del mondo dell’informazione, che sta servendo un servizio impeccabile. Per tutti.